venerdì 6 agosto 2010

Turismo selvaggio nella 'riviera' dell'Oltrepò





Chi arriva in Oltrepò dal ponte della Becca si sarà forse chiesto cosa significhi il cartello con la scritta 'Attracco di Mezzanino e Rea' collocato subito dopo il ponte.
Per conoscere la risposta basta seguire la freccia e svoltare a destra lungo l'argine del Po. Dopo qualche chilometro si arriva in vista di Rea e qui un'altra freccia invita a scendere verso il fiume lungo una strada sterrata, tra i campi. Un centinaio di metri ed ecco l'attracco.


Una passerella porta dalla sponda del fiume a un pontile di metallo simile a quelli usati a Venezia per le fermate dei vaporetti.
Una catena fissata con un lucchetto chiude l'accesso alla passerella ma è facile scavalcare. Si scende facendo attenzione a non scivolare sul metallo ricoperto dalla sabbia portata dal vento o forse dall'ultima piena primaverile, e si arriva alla piattaforma galleggiante. Intorno è silenzio, interrotto dalla sciabordio dell'acqua e da grida di uccelli.
La struttura è in buono stato ma sembra in disuso. Inutile cercare informazioni sul posto. Intorno ci sono solo campi coltivati e una strada polverosa.


A qualche decina di metri qualcosa di insolito attira lo sguardo: in una radura a ridosso di un basso argine c'è quella che doveva essere una piazzola di sosta.  In mezzo agli sterpi e ai rovi si intravvedono alcune assi di legno (i resti di due tavoli da picnic) e tre cabine blu: gabinetti prefabbricati da cantiere che ora ospitano solo nidi di vespe.


Quello di Rea è uno degli attracchi a uso turistico previsti da un piano di valorizzazione del Po per cui nel 2004 era stato stanziato quasi un milione di euro. Gli altri attracchi sono a Mezzana Bigli, Linarolo, Spessa e Arena Po. E con una deviazione sul Ticino si arriva anche a Pavia...
La Provincia Pavese informa che l'inaugurazione delle strutture è avvenuta nel 2007. L'obiettivo, come spiega un articolo pubblicato nel maggio di quell'anno, è "portare i turisti sulla riviera dell’Oltrepò, a far merenda nelle aree attrezzate degli imbarcaderi, a toccare con mano la realtà del fiume per insegnare che la natura si rispetta vivendola un giorno dopo l’altro". Un insegnamento che pare non essere stato compreso da tutti, visto che già un mese dopo, in giugno, un lettore denunciava in una lettera al giornale lo stato di abbondono in cui versava l'imbarcadero di Rea.

Del  piano per la navigazione turistica sul Po si è continuato a parlare periodicamente nei mesi e negli anni seguenti. Nel giugno 2008 in occasione di una gita in barca per la 'Festa provinciale' del fiume; l'anno successivo per l'inaugurazione a Mezzanino del Museo del Po. In questa occasione le autorità anzi rilanciano: "Entro fine anno le aree d’attracco verranno dotate di biciclette a noleggio e portabicliclette e verrà acquistata un’imbarcazione pubblica che metterà in rete i quattro attracchi della provincia".
Passa un anno e mezzo e nell'ottobre 2009 ecco un altro annuncio: "È in arrivo l’imbarcazione, a pescaggio limitato, che collegherà gli attracchi sul Po di Mezzana Bigli, Arena Po, Mezzanino e Rea Po, portando i turisti in viaggio sul fiume".
Arriviamo all'aprile di quest'anno, quando il quotidiano ci informa che entro maggio sarà inaugurato la struttura di Mezzana Bigli e che  "un’imbarcazione collegherà gli attracchi sul Po di Mezzana, Arena Po, Mezzanino e Rea Po".

Non resta che aspettare: fra qualche mese sicuramente ci sarà un nuovo annuncio: il progetto sta per andare in porto, presto arriverà l'imbarcazione, ci saranno anche le biciclette e i turisti faranno la fila per visitare la 'riviera' dell'Oltrepò.

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