mercoledì 25 agosto 2010

Un giro nelle rotatorie

Le rotatorie non sono solo uno strumento per rendere più fluida la circolazione sulle strade ma anche una sorta di palcoscenico: mostrano l'atteggiamento delle amministrazioni locali per l'ambiente e l'arredo urbano.

Com'è la situazione in Oltrepò? Abbiamo fatto un piccolo giro per verificarlo, partendo da una classica strada d'accesso: la statale 35.

Subito dopo il ponte sul Po siamo accolti dal cartello di benvenuto di Bressana Bottarone.



Ma il vero 'benvenuto' arriva un centinaio di metri dopo. La qualità dell'accoglienza si può giudicare entrando nella prima rotatoria dell'Oltrepò: una distesa di erba bruciata dal sole, sormontata da un altissimo lampione, come quelli che di solito si trovano negli impianti industriali o negli scali ferroviari.



Tra l'erba secca si intravvedono i resti di quella che un tempo doveva essere un'aiuola. I fiori, di cui non c'è più neppure il ricordo, componevano una scritta: Terme di Salice. È il nome dello sponsor che probabilmente dovrebbe pagare la manutenzione della rotonda. Un bel biglietto da visita per una delle principali risorse turistiche dell'Oltrepò!

Tutto intorno solo erbacce e squallore.



Proseguendo verso Salice, incontriamo una rotatoria nei pressi di Castelletto di Branduzzo. L'estetica non è migliore. Anche qui c'è il solito altissimo lampione da svincolo autostradale. Una serie di pali di cui non si comprende la funzione sono l'unico 'addobbo' tra l'erba incolta.



Ancora qualche chilometro e arriviamo a un'altra rotonda. Lo stile è lo stesso dei precedenti rondò, ma qui almeno l'erba e verde. Siamo nei pressi di uno dei maggiori centri commerciali d'Italia, quello di Montebello, e proprio di fronte alla rotatoria c'è un grande negozio di fiori e piante, Botanic. Nessuna delle imprese che si affacciono su questo spazio sente evidentemente l'esigenza di abbellirlo in qualche modo. E neppure ci pensano le amministrazioni locali.



A delimitare il percorso delle auto intorno alla rotatoria c'è un guardrail da autostrada, dietro il quale è terra di nessuno: erbacce, rifiuti e tombini-trappola. E i pedoni? Evidentemente non sono previsti.



Il nostro viaggio prosegue. Le rotonde dell'Oltrepò ci riservano qualche altra sorpresa: ne parleremo nella prossima puntata.

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